Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nei Paesi occidentali, incluso il nostro. La diagnosi precoce è uno strumento fondamentale per la tutela della salute del cuore e il contrasto dell’insorgenza e della progressione di queste patologie. Consentire ai pazienti di ricevere tempestivamente le cure necessarie può evitare esiti invalidanti o addirittura fatali. Secondo uno studio condotto dalla Società Italiana di Cardiologia Geriatrica (SICGe) denominato PREVASC (PREvalenza malattie cardioVASColari), l’adozione di programmi strutturati di screening cardiologico potrebbe evitare fino a 150.000 decessi all’anno. È pertanto necessario garantire l’accesso gratuito a questi programmi, analogamente a quanto avviene per lo screening di alcune forme tumorali.
Lo studio PREVASC: Individuare e Prevenire le Cardiopatie negli Anziani
Lo studio PREVASC, condotto dalla SICGe, aveva come obiettivo principale l’individuazione della prevalenza e della gravità delle cardiopatie diffuse tra gli anziani. L’indagine coinvolse circa 1200 persone over 65 residenti in dieci “borghi del cuore”, piccoli comuni italiani con meno di tremila abitanti. I partecipanti furono sottoposti a visite cardiologiche ed elettrocardiogrammi (ECG), seguiti, in caso di anomalie rilevate, da ecocardiogrammi.
I risultati dello studio rivelarono la presenza di fattori di rischio cardiovascolare ignoti ai pazienti sottoposti allo screening. In particolare, più dell’80% delle persone esaminate soffriva di ipertensione senza saperlo, il 19% presentava diabete e il 56% dislipidemia, ovvero alterazioni dei livelli di grassi nel sangue come trigliceridi e colesterolo. Inoltre, quasi un terzo degli anziani esaminati aveva anomalie alla valvola aortica e nel 34% dei casi si riscontrarono anomalie alla valvola mitralica.
Secondo Niccolò Marchionni, presidente della Società Italiana di Cardiologia Geriatrica, tutte queste nuove diagnosi con sintomi silenziosi e fattori di rischio avrebbero potuto generare nel tempo patologie cardiache clinicamente rilevanti. Lo studio dimostra, ancora una volta, che gli screening mirati rappresentano un’importante strumento di prevenzione, in grado di salvaguardare la qualità e la durata della vita della popolazione anziana.
L’impegno delle istituzioni: Verso lo Screening Cardiologico per gli Anziani
I dati emersi dallo studio PREVASC hanno spinto le istituzioni a considerare gli screening cardiologici per gli anziani come un’opportunità per salvare vite umane e promuovere un invecchiamento attivo. Durante un incontro alla Camera dei Deputati, l’onorevole Ugo Cappellacci, presidente della Commissione Affari Sociali, si è impegnato a intraprendere un percorso con le società scientifiche di cardiologia per strutturare i percorsi di prevenzione delle malattie cardiache in modo sostenibile per il Servizio Sanitario Nazionale.
L’inserimento dello screening cardiologico per la popolazione over 65 anni nei Livelli Essenziali di Assistenza è un’opzione che viene seriamente presa in considerazione. Secondo l’onorevole Cappellacci, se l’obiettivo è salvaguardare la vita delle persone, migliorare la loro qualità di vita e ottenere risparmi per il Servizio Sanitario, non ci sono motivi per non intraprendere questa direzione. Anche la deputata , membro della Commissione Affari Sociali, ha sottolineato l’importanza di studiare attentamente gli screening di comunità come strategia per evitare decessi e garantire un invecchiamento sereno agli anziani.
Un Approccio Preventivo per la Salute del Cuore
La diagnosi precoce delle malattie cardiovascolari si rivela fondamentale per preservare la salute del cuore e prevenire gravi conseguenze. Lo studio PREVASC ha evidenziato la presenza di fattori di rischio cardiovascolare ignorati dagli anziani esaminati, sottolineando l’importanza degli screening mirati. L’impegno delle istituzioni per garantire programmi di screening cardiologico agli anziani potrebbe salvare numerose vite e migliorare la qualità di vita della popolazione.
Investire nella prevenzione delle malattie cardiovascolari rappresenta un passo significativo verso un invecchiamento attivo e una migliore salute per tutti. La promozione di programmi di screening cardiologico per la popolazione over 65 anni, analogamente a quanto avviene per lo screening oncologico, è un obiettivo da perseguire per tutelare la vita delle persone e garantire un futuro più sano per tutti.