Un nuovo studio, condotto da ricercatori inglesi, ha scoperto che la tolleranza al lattosio negli adulti non è stata sviluppata a causa del consumo di latte e latticini, bensì dalla necessità di sopravvivenza durante periodi di carestie e infezioni. La ricerca, basata sull’analisi dell’uso del latte negli ultimi 9.000 anni, ha rivelato che coloro che potevano tollerare il lattosio avevano maggiori probabilità di sopravvivere in situazioni di scarsa disponibilità di cibo o diffusione di malattie. Questo ha portato alla rapida diffusione della tolleranza al lattosio nell’umanità in un periodo di circa 4.000 anni.
La tolleranza al lattosio dipende dall’enzima lattasi, che viene prodotto nell’intestino tenue e svolge la funzione di scindere il lattosio in due monosaccaridi, galattosio e glucosio, consentendo il loro assorbimento. Nei soggetti intolleranti, l’enzima lattasi è carente o mancante, il che porta all’accumulo di lattosio nell’intestino, causando sintomi come gonfiore, dolore, meteorismo, stitichezza o diarrea. Gli individui tolleranti, invece, mantengono l’espressione del gene per l’enzima lattasi per tutta la vita.
Nonostante la pressione evolutiva causata da carestie e infezioni abbia permesso a molte persone di sviluppare la capacità di consumare lattosio senza problemi, gli intolleranti al lattosio sono ancora numerosi. In Italia, si stima che circa il 50% della popolazione abbia un deficit di lattasi di varia entità, ma solo il 30-50% delle persone intolleranti manifesta sintomi. L’intensità dei sintomi può variare a seconda del grado di deficit di lattasi.
Per diagnosticare l’intolleranza al lattosio, il breath test è l’esame più indicato. Questo test consiste nell’espirare in un palloncino dopo aver consumato lattosio e rilevare la presenza di gas nel respiro che indicano l’incapacità di digerire questo zucchero. Inoltre, esiste un test genetico che valuta la presenza di mutazioni nel gene della lattasi e può essere utilizzato come supporto diagnostico, specialmente nei bambini che non possono eseguire correttamente il breath test.
È possibile “educare” il corpo a tollerare il lattosio. Infatti, l’enzima lattasi può essere indotto dal consumo di latticini. Se si smette improvvisamente di consumare lattosio, la quantità di lattasi prodotta dall’organismo diminuisce. Tuttavia, è teoricamente possibile ripristinare la produzione di lattasi aumentando gradualmente l’assunzione di lattosio nei pasti quotidiani.